giovedì 3 novembre 2016

Step 5: I colori nella musica


Nella storia della cultura ben pochi fenomeni hanno avuto la capacità di attrarre e coinvolgere artisti, musicisti e, al tempo stesso, scienziati e filosofi come lo è stata la correlazione tra suono e colore. Quando parliamo di questo rapporto ci riferiamo senza volerlo ad un fenomeno chiamato sinestesia: dal greco συν-αισθάνομαι: percepire insieme. L’interesse per la sinestesia compare agli inizi dell’ 800 quando venne inizialmente considerata come un mero espediente poetico o un’invenzione della fantasia. È solo verso gli anni 70/80 dello stesso secolo che attenti studi psicologici legittimarono il fenomeno e furono presto seguiti dall’introduzione della parola “sinestesia”. Dobbiamo tuttavia aspettare il 1980 prima che vengano effettuati studi neurofisiologici su soggetti sinestetici. Questi studi dimostrarono che in concomitanza di esperienze sinestetiche, il cervello attiva contemporaneamente aree sensoriali differenti e le moderne tecniche di neuro immagine funzionale, ne offrono la dimostrazione.



"Se durante un concerto avessimo la possibilità di osservare l’aria,
mentre vibra simultaneamente influenzata dalle voci e dagli strumenti,
con grande stupore vedremmo colori organizzarsi e muoversi in essa.” 
Athanasius Kircher


Per Kandinsky la musica era una sorta di ossessione: i colori venivano da lui avvertiti come un "coro" da fissare sulla tela.


     " In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima.
        Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima il pianoforte dalle molte corde. L'artista è 
        una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l'anima umana..."




Nel mondo della musica, la ricerca del Bistro è stata effettuata anche attraverso parole chiave come fuliggine e faggio. Tuttavia è presente un brano di Spencer Bell, il cui titolo è proprio "Bistro".

Spencer Bell fu un poeta, musicista e artista scomparso nel dicembre del 2006 a causa di un cancro alla ghiandola surrenale. Il brano in questione è il seguente:


E' possibile visionare il testo cliccando qui


Anche un complesso americano, probabilmente non conosciuto a livello mondiale, nel loro album Madvillainy, del 2004, intitolano una loro traccia "Bistro". In questo caso però il termine ha origine francese, quando nell'800 le osterie iniziarono ad essere chiamate in questo modo. Tuttavia andiamo a scoprire a grandi linee questo gruppo:
Madvillain è un gruppo hip hop statunitense formato dall'MC e beatmaker MF DOOM e dall'MC e beatmaker Madlib. L'album di debutto del duo è stato lodato per la scelta innovativa di creare canzoni molto brevi, dalle liriche oscure, povere di ritornelli e con un suono inadatto alle radio commerciali.


Il testo è consultabile qui

Per trovare altri collegamenti tra il mondo della musica e il bistro, bisogna allargare il campo, come detto precedentemente a termini collegati al bistro.

E' sempre un gruppo statunitense a trattare l'argomento (attraverso la parola "soot", che è la traduzione inglese di fuliggine).
Gli Smashing Pumpkins sono un gruppo musicale alternative rock statunitense formatosi a Chicago nel 1988.

La band nasce dall'idea di Billy Corgan (voce e chitarra) e James Iha (chitarra), all'epoca due ragazzi appassionati principalmente di musica hard rock, new-wave e psichedelica. A una prima formazione chitarra elettrica/batteria, si aggiunge poi la bassista D'arcy Wretzky e successivamente il batterista Jimmy Chamberlin, dopo gli inizi con batteria elettronica.
Sono unanimemente considerati una delle band più importanti degli anni '90.Il gruppo ha raggiunto il picco della popolarità internazionale tra il 1995 e il 1997 in seguito alla realizzazione del doppio concept album Mellon Collie and the Infinite Sadness.


con testo consultabile qui



L'ultimo riferimento musicale appartiene ad una famosissima cantante italiana degli anni 60.

Mina, nome d'arte di Mina Anna Mazzini (Busto Arsizio, 25 marzo 1940), è una cantante, conduttrice televisiva, attrice e produttrice discografica italiana naturalizzata svizzera. Dopo il matrimonio del 10 gennaio 2006 con Eugenio Quaini è diventata, per l'anagrafe elvetica, Mina Anna Quaini. Tale variazione non viene applicata nelle registrazioni anagrafiche italiane.
Annoverata tra le più grandi cantanti di tutti i tempi, è nota per le qualità della sua voce e per essere stata protagonista in numerosi spettacoli televisivi diffusi dalla Rai a partire dalla metà degli anni sessanta. Il suo strumento, dal timbro caldo e personalissimo, subito riconoscibile, è dotato di grande ampiezza, estensione, agilità, capace di coniugare la potenza vocale con la duttilità, ed è sostenuto da una tecnica saldissima; Mina si distingue anche per le doti interpretative e l'ecletticità, che l'hanno portata ad affrontare con successo generi musicali spesso lontani tra loro.

La canzone in questione è "Fuliggine":



il testo è presente qui

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