mercoledì 16 novembre 2016

Step 12: in Cucina



“L’appetito vien mangiando” se la vista, colpita dal colore di un cibo ci porta all’assaggio…

È provato scientificamente che il nostro cervello associa al colore dei cibi sensazioni positive o negative secondo un “pregresso mentale” che ci lega a sensazioni gradevoli o spiacevoli vissute nel passato; quando un alimento si presenta di un colore diverso da quello a cui siamo abituati subito veniamo investiti da una sensazione di diffidenza e talvolta di disgusto. La tonalità, quindi, diventa segnale di pericolo e ci fornisce indicazioni primarie sul cibo: se un frutto è verde è acerbo, se ha un bel colore è maturo e se invece tende al marrone è marcio.
Dunque, tutti i colori che possiamo ritrovare nei cibi, ciascuno con le proprie caratteristiche, sono in grado di esercitare un impatto diverso sul nostro organismo. 
(fonte: http://www.ristorazioneitalianamagazine.it/cibo-colori-e-psiche-il-triangolo-della-cromoterapia-alimentare/)

Nel nostro caso, non è facile trovare un cibo che sia esattamente color bistro, indi allarghiamo la ricerca a colori bruni o comunque similari:




  • Caffè


Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, parte della famiglia botanica delle Rubiaceae, un gruppo di angiosperme che comprende oltre 600 generi e 13.500 specie. Sebbene all'interno del genere Coffea siano identificate e descritte oltre 100 specie, commercialmente le diverse specie di origine sono presentate come diverse varietà di caffè. Le più diffuse tra esse sono l'arabica e la robusta.






  • Semi di cacao

Il cacao è una pianta appartenente alla famiglia Sterculiaceae (attribuita alle Malvaceae dalla classificazione APG), originaria dell'America meridionale.                                                              All'interno di una polpa asprigna sono racchiusi numerosi semi ovali e piatti, a forma di mandorla, di colore bruno-violaceo, disposti in cinque file, contenenti zuccheri, grassi, albuminoidi, alcaloidi e coloranti. Tra questi alcaloidi, i più importanti sono la teobromina e la caffeina (contenuta in quantità ridotta): il primo è un euforizzante mentre il secondo è un eccitante; grosse quantità di cacao possono infatti indurre una dipendenza fisiologica. La teobromina ha inoltre effetti diuretici: era infatti adoperata come diuretico in casi di scompenso cardiaco, finché non è stata rimpiazzata da farmaci più efficaci.

  • Cioccolato fondente

Il cioccolato (o cioccolata, specie se fuso) è un alimento derivato dai semi dell'albero del cacao, ampiamente diffuso e consumato nel mondo intero.                               Nella produzione artigianale di qualità, il cioccolato è preparato utilizzando la pasta di cacao come realizzata e imballata nei paesi origine, con l'aggiunta di ingredienti e aromi. Nella produzione industriale o comunque di minor pregio qualitativo, è preparato miscelando il burro di cacao (la parte grassa dei semi di cacao) con polvere di semi di cacao, zucchero e altri ingredienti facoltativi, come il latte, le mandorle, le nocciole, il pistacchio o altri aromi.                                                                                                                                                                                                                                      Nel 1879 Rudolph Lindt infine inventò il processo chiamato concaggio (conching), che consiste nel mantenere a lungo rimescolato il cioccolato fuso per assicurarsi che la miscelazione sia omogenea.Il cioccolato prodotto con questo metodo è il cosiddetto "cioccolato fondente".    

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